Claudio Rugge: il poeta dell’immagine che piace a “Repubblica”

Nel borgo medievale di Acaya, a 10 km da Lecce, c’è una bottega dei sogni su misura in punta di matita che nel corso di quest’estate è al servizio di “Repubblica”: è il laboratorio artistico di Claudio Rugge.

Dallo scorso luglio, infatti, il 36enne acayese firma l’illustrazione culturale del weekend dell’edizione pugliese mettendo brio, colore e anima ad uno dei giornali più prestigiosi d’Italia.

E così Claudio dai disegni di infanzia, spesso racchiusi nella rappresentazione di leoni e i cavalli, nel corso dell’adolescenza inizia a divorare le storie a fumetti di Andrea Pazienza per poi seguire un suo percorso artistico.

Una crescita, a ritmo passionale e culturale, con una traccia ben delineata verso l’arte Sacra grazie agli insegnamenti di formazione del maestro Antonio Bongiorno.

Ma C.R., come spesso si firma, grazie alla sua sensibilità è in grado di dare anima anche ad un insegna di un negozio portando la sua arte ovunque. Idee su misura, sviluppate nel suo laboratorio insieme al committente, che di lì a breve daranno vita ad un foglio bianco. Un’opera (fumetto, vignetta, arte Sacra, insegna, quadro, caricatura, scultura… continua), che al termine avrà il suo sigillo in basso a destra: Claudio Rugge.

Eppure il poeta dell’immagine dopo quasi vent’anni di disegni non par essere catturato dalla voracità di dover sfruttare il suo talento come una griffe artistica. Lui, anzi, è da sempre all’ombra, come quella del’orologio della Torre Civica di piazza Giangiacomo ad Acaya che si affaccia sul suo studio, e in punta di pennello dispensa emozioni alla gente.  In passato, in particolar modo,  ai lettori de “La Carrozza” e “il Corsivo”, oggi, a quelli di “Repubblica”.

Piccoli, grandi, passi di un artigiano del disegno che dalla sua Acaya mette in viaggio le sue emozioni una delle quali è approdata in Vaticano.

Pino Montinaro

N.b: la foto interna all’articolo si riferisce al quadro di Claudio Rugge presente nella chiesetta di San Paolo ad Acaya