”LecceEcclesiale – Alla Scoperta del Barocco”

Lecce e le sue chiese. Un patrimonio di bellezza che finalmente potrà essere fruibile appieno da ogni turista e cittadino leccese grazie a “LeccEcclesiae – Alla Scoperta del Barocco”, un progetto promosso dall’Arcidiocesi di Lecce e realizzato dalla Cooperativa sociale Art Work e che prenderà il via nel mese di maggio.

L’iniziativa, fortemente voluta dall’arcivescovo mons. Michele Seccia, nasce dall’obiettivo di rendere fruibile per un tempo più lungo e idoneo parte del prezioso patrimonio storico artistico della città e di garantire da una parte la cura e la manutenzione dei beni in questione, dall’altra la crescita economica della comunità. 

Qui di seguito il dettaglio del progetto:

Attraverso la corresponsione di un ticket da parte dei visitatori sarà possibile visitare sia l’apertura delle quattro chiese più visitate della città – la Cattedrale Maria SS. Assunta (Duomo), San Matteo, Santa Chiara e la basilica di Santa Croce – sia l’apertura del Museo diocesano e del chiostro dell’antico seminario. 

A dicembre, il giorno di Capodanno, a Pasqua e nei mesi da maggio a settembre le chiese, il museo e il chiostro saranno aperti per 12 ore al giorno dalle ore 9 alle ore 21, ogni giorno della settimana.

Nei mesi invernali, l’apertura sarà garantita no stop e la chiusura anticipata alle ore 18.

Il servizio non garantirà soltanto l’apertura dei beni storico artistici sopracitati, ma la pulizia, la presenza di personale addetto che vigili sul decoro e sulla corretta fruibilità e il reperimento di fondi – attraverso il costo del biglietto – per la custodia e la manutenzione degli stessi beni. 

I visitatori attraverso il pagamento di un biglietto d’ingresso di 10 euro – valido per 15 giorni – potranno avere a disposizione del materiale informativo e scoprire le 4 chiese, la cripta del Duomo, il Museo diocesano e il chiostro dell’antico seminario. 

L’ingresso sarà gratuito per i residenti nella diocesi di Lecce, per tutti i bambini al di sotto degli 11 anni e per i fedeli nei momenti di preghiera individuale e collettiva. Si garantisce inoltre la massima collaborazione con le guide turistiche autorizzate, alle quali si prevede, per esempio, di destinare appositi orari di visita. 

La cooperativa sociale Art Work, la cui finalità è la tutela, la valorizzazione e la salvaguardia dei beni culturali, si farà carico della tutela del patrimonio storico artistico in questione, della sua valorizzazione, della promozione della conoscenza dell’arte sacra e della storia locale. Il tutto attraverso l’assunzione di diverse figure professionali impegnate in servizi turistici a più livelli.

Soddisfatto l’arcivescovo Michele Seccia: “Come promesso, dopo aver dedicato la mia prima estate leccese – quella del 2018 – ma anche gli altri periodi dei flussi turistici, all’osservazione e all’analisi del fenomeno del turismo culturale e religioso in città, dopo essermi a lungo consultato con i miei collaboratori e con i sacerdoti che operano nelle comunità parrocchiali del centro storico, i quali mi hanno illuminato su tutte le questioni inerenti e sulle problematiche emerse fino ad oggi, siamo pronti per partire con un progetto che grazie alla collaborazione della Cooperativa Art Work ci consente raggiungere almeno tre obiettivi. 

“Il primo: l’apertura autonoma, autogestita e prolungata delle chiese e dell’antico seminario anche negli orari in cui solitamente questi siti restano chiusi”. Il secondo: razionalizzare e organizzare le visite nel rispetto della dignità dei luoghi e dei tempi dettati dalle liturgie: essi meritano il giusto decoro e i comportamenti adeguati. È bene, infatti ricordare che le chiese, quelle antiche e quelle moderne, sono anzitutto case di preghiera e in esse il silenzio insieme con un abbigliamento e un contegno consoni sono regole imprescindibili e inderogabili. Terzo – ma non ultimo per importanza – ma direi, invece, fondamentale: offrire nuove occasioni di lavoro a qualche giovane disoccupato ma qualificato in ordine alle attività richieste compresi l’ordine e la pulizia dei luoghi”. 

“Credo – conclude Seccia – che la stagione ormai alle porte possa iniziare sotto i migliori auspici e nelle forme più idonee con un tentativo ulteriore: quello di destagionalizzare l’offerta grazie ad un’organizzazione più rispondente alle attese dell’utenza”. 

La redazione