”Il vaso rotto e i fiori”: la storia di Enrico Signorile, gocce di vita oltre la fine

Mentre si legge si riflette. Un pensare alle tante banalità quotidiane che ci “tormentano” quando invece dovremmo concentrarci di più nel far splendere la nostra vita irradiando chi  è intorno a noi.

È questo, a mio modesto parere, il messaggio che racchiude la storia di Enrico Signorile (deceduto all’età di 52 anni dopo aver dato battaglia per sette anni ad un tumore al fegato). Un uomo solare che la moglie Mariella ha voluto ricordare coinvolgendo l’amico Lucio D’Abbicco curatore del libro: “Il vaso rotto e i fiori” – con-vivere la malattia (e) generare la vita – .

Un titolo strano ma che in realtà svelerà la sua forza sui titoli di coda. Un epilogo preceduto da un racconto di vita avvolgente che, pagina dopo pagina, condurrà il lettore ad una riflessione intima.

“Il vaso rotto e i fiori” è pertanto un concentrato di testimonianze da parte di quanti hanno conosciuto da vicino Enrico. Dichiarazioni d’amore intervallate dagli interventi di Enrico. Un dialogo armonioso, ben impostato dal curatore Lucio D’Abbicco,, che porta ad un’altra riflessione: “Enrico, avrei tanto voluto conoscerti”.

Tracce di vita di veri valori che escono dal libro per andare incontro al lettore. Un passaggio di emozioni che al termine (settantanove pagine da leggere tutte di un fiato) non potranno che  continuare a vivere nel pubblico e, naturalmente, in chi ha avuto il privilegio di conoscere Enrico Signorile.

 

“Il vaso rotto e i fiori” (2020)

– con-vivere la malattia (e) generare la vita-

a cura di Lucio D’Abbico

Pagine: 79

edizioni la meridiana 

Costo: 14 euro

Il curatore rinuncia agli eventuali diritti in favore del Centro Regionale per la ricerca e cura dei tumori rari “Maria Ruggeri” presso l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari.

 

Pino Montinaro