Mister Damiano Bonatesta: un maestro di sport e di vita. Il ricordo della giornalista Francesca Pastore

Il cuore di mister Damiano Bonatesta batteva di felicità anche solo per il sorriso di uno dei suoi piccoli allievi in campo. Per lui non c’erano giocatori più bravi di altri. Per lui contava donare un’opportunità di divertimento, gioia. Scendere in campo era un’occasione di amicizia che non conosceva status sociali, uno strumento per allontanare gli adolescenti dal disagio. 

Maestro di sport e di vita, questo era Damiano Bonatesta per la comunità di Lizzanello. Tutti ne ricordano con commozione l’educazione, la mente creativa e l’essere un eterno sognatore.   

L’ex presidente della Scuola Calcio Lizzanello, da lui stesso fondata nel 1993, è venuto a mancare all’alba di una mattina triste, all’età di 60 anni. Dopo una lunga sofferenza aveva ceduto alla prova della malattia ma non all’amore. A quello mister Bonatesta non ha smesso di credere. Ha continuato sino all’ultimo suo respiro a donare, a donare uno sguardo di rassicurazione alla sua famiglia, una carezza che potesse trasmettere tranquillità alla sua amata figlia Sara e alla sua cara moglie Romana. Poi si è spento, tra le lacrime di chi lo ha amato e mai lo scorderà. In tantissimi gli hanno reso omaggio, giovani e meno giovani, associazioni sportive e scuole calcio di tutta la regione. 

La sua è stata una vita spesa per il calcio. Era un punto di riferimento prezioso per generazioni di bambini e ragazzi che con lui sono cresciuti non solo dal punto di vista fisico ma anche e soprattutto personale. Lavorare sull’autostima, sulla sicurezza e sul coraggio di affrontare i propri limiti, questo insegnava mister Bonatesta ai suoi allievi.

Poi i successi, tanti trofei, regionali e nazionali, con la sua guida sono stati conquistati dalle varie categorie della Scuola Calcio Lizzanello

Damiano Bonatesta era stato anche promotore del memorial “Valerio Leo” che ogni anno ha accolto nel campo comunale di Lizzanello oltre 200 bambini provenienti da ogni parte della regione. 

“Nostro dovere è – sottolineava sempre – accogliere i piccoli e accompagnarli sul campo ma non solo. Chi vive situazioni di disagio o emarginazione merita più attenzione. Con il calcio si dona un sorriso a chi soffre, si riduce la delinquenza giovanile e si promuove il territorio. E’ uno strumento educativo e formativo per una valida crescita civile dei cittadini”. Il 29 maggio l’ex presidente scriveva sul suo profilo social: “60 anni, Dio mio quanto ho lottato per questo traguardo. Da un po’ di tempo pensavo fosse irraggiungibile! Ma per adesso grazie a Dio, all’amore della mia famiglia, dei miei parenti e dei miei amici siamo ancora qua! Ieri siete stati tantissimi a farmi gli auguri, un’emozione indescrivibile, non posso che ringraziarvi con tutto il cuore. Vi voglio bene”. 

Francesca Pastore